Una cupa notte nella Sala dei Reggenti., SupremaXArina (Yuri xD)

Saskia sciolse lentamente quel bacio un pò brutale, sorridendo.
- bene forse ora potrei ascoltari- mormorò recuperando con le dita un giocciolina vermiglia che scivolava giù dalle sue labbra.
- Diciamo che ora posso considerare plausibile che una creatura d'ombra si spacci per Pethro- si leccò labbra e dita facendo sparire ogni traccia di sangue dalla sua pelle.
- Ma essa cosa potremme mai volere da me?- adesso stavano parlando d'affarri, almeno per un pò, poi Saskia aveva in mente altri piani per la vampira.
In quella cupa notte passata a sistemare fogliacci inutili, forse, stava per succedere qualcosa di nuovo e divertente.

Saskia inclinò la testa, mormorando in maniera impercettibile -che creatura vanitosa- ma chi era lei per commentare?.
Si chinò a raccogiere un foglio volato fino ai suoi piedi e mormorò stizzità -per quanto ne so io potrebbe essere una trappola- la fissò maligna -magari ti spacci per una serva di pethro ma in realtà è uno di quegli idoti - si riferiva agli altri Reggenti -che vuole togleirmi di mezzo e prendere il mio posto.
La guardò come per dire "è la cosa più ovvia a cui pensare, mi credi così sciocca?".
- e di certo non hai la mia fiduca, cara la mia vampirella appena incontrata.

Saskia non le rispose subito, la ignorò vagando per la stanza sistemando alcuni fascicoli, spostando soprammobili e borbottando per la polvere che trovava qua e la.
alla fine tornò a piazzarsi davanti a lei, con le mani sui fianchi fissandola un pò irritata -vuoi convincermi a fidarmi?- sbuffò -tanto per cominciare dimmi chi è questa padrona che nomini sempre accanto a Pehtro.
Non pensava che qeulla misteriosa donna fosse l'ombra primordiale che aveva fatto firmare il contratto a Pethro, ma chiunque fosse era quasi certamente un nemico o un ostacolo come minimo.

Saskia la fissò un attimo, sibilò qualcosa e poi le mollò un schioppò sulla fronte, lascaindole un bel segno rosso.
Mentre la vampira fu distratta da quella specie di attacco Saskia si avviicnò a lei, obbligandola a indietreggiare fino alla sua sedia su cui ce la fece inciampare e sedere.
Posò delicatamente la mano sulla coscia gelida della vampira e si sporse per sussurrarle in un orecchio.
- Se il regno delle ombre è così prospero lo deve a me, quindi dovrebbe come minimo venir qui di persona.
Ridacchiò candida -ora si che sono arrabbiata, piccola vampira.
Detto questo abbassò lo sguardo sul collo della ragazza e spalancò la bocca pronta a morderla.

Saskia fece una emzza smorfia di colore nel sentire la propria carne venire lacerata, anche se l'odore del sangue la inebriava.
- La superbia almeno è uno dei sette peccati- ridacchiò afferrandole il mento con la manina pallida.
- Odio lasciare segni troppo vistosi sulle mie vittime...
E come prima la baciò, ma più delicatamente, giocando con la sua lingua, ma senza ferira con le zanne.
Si staccò da lei, sorridendole -anche se dubito che su di voi resti qualche segno.

Saskia le sorrise affabile, e le dece un mezzo inchino, lasciando scorrere distrattamente la mano verso l'alto sparendo sotto la gonna pallida della gelida ragazza.
- La ringrazio infinitamente- le disse in un unico sussurro.
Poi poggiò la sua fronte contro quella della ragazza e la fissò intensamente da quella nuova, vicinissima prospettiva.
- Forse Pethro è vivo chi sa- sibilò ancora poco convinta dalla cosa -ma di certo ha scelto un bel pegno, chiunque ti mandi.
Saskia iniziò a camminarle con le dita sulla pallida gamba (era coscia ma argh ke brutta parola) della ragazza, finchè non incontrò il bordo inferiore del suo intimo, sotto cui fece passare un dito fino a raggiungere il brodo superiore, già pronta a sfilarglielo.
Le sorrise, aspettandosi una contro-offensiva.

Saskia sorrise "che creaturina servizievole".
Si sporse ancora, facendo scivolare anche l'altra mano sotto la gonna, al pari dell'altra.
- che personcina testarda che sei- le sussurrò poco prima di iniziare a leccarle dolcemente il collo.
- è un difetto carino- furono la sue ultime parole, poi la morse appena, senza affandare veramente in canini e iniziò a far scivolare via le mutandine della ragazza, lentamente con tutta calma.
Smise di tormentarle la pelle solo quando le mani e annesso indumento arrivarono alle ginocchia e abbassò lo sguardo per fissare le mutandine di pizzo candino.
Le accompagnò fino alla curva del ginocchio, poi le lasciò cadere pigramente attirate dalla forza di gravità.
Saskia la guardò sorridendo appena, tamburellando con le dita sulle ginocchia delle ragazza.
- Abbiamo qualche richiesta?- chiese innocentemente.