Chains

Tornò ad accarezzargli i candidi capelli cosi simili ai suoi -- ne sono felice, ora che ne dici di sgattaiolare in cucina e mangiare? Oppure preferisci che ci riposiamo ancora…oppure decidi tu a me è passato il sonno, ho voglia di far altro -- il tono di lei era allegro rilassato, voleva dimenticare i loro piccoli screzi voleva solo tornare a giocare e divertirsi con lui dimostrandogli quanto bene gli volesse,dalle sue labbra uscì una filastrocca in elfico , la canticchiava coccolandolo, riempiendolo di attenzione, di tanto in tanto sfiorava le orecchiette da gatto ma non tanto da farli perdere la testa, attendeva la decisione di lui continuando a canticchiare sottovoce

N I K O

Mangiare.. shi.. Dissi quando mi abbracciò di nuovo per accarezzarmi il capo. Le leccai più volte il viso, strusciando il nasino sul suo. Scesi dalle sue gambe stiracchiadomi un po, puntellando le zampette a terra e distendendo la schiena. L'aspettai poi sull'uscio della porta.

Sembrava essere tornato il solito Niko , forse aveva incominciato a capire che lei non gli mentiva, si alzò dalla sedia avvicinandosi all’armadio ancora aperto ,sparì dietro le ante lasciando cadere l’asciugamano in terra, prese una camicia da notte e la indossò facendola scorrere sull’esile copero di lei, era una camicia da notte nera di cotone con le spalline piccole, la stoffa arrivava a coprire fin sopra al ginocchio , sorrise guardandosi allo specchio.
rimase a piedini nudi avvicinandosi a Niko, aprì la porta lasciandolo passare la richiuse poi alle spalle, nel corri doglio regnava il silenzio , l unica luce presente era quella della luna che andava pian piano a nascondersi dietro delle nubi lasciandoli al buio, non era un problema per i suoi occhi di elfa, certo non ci vedeva come un Drow ma al buio riusciva a vedere molto meglio di un umano ; osservò Niko per poi incamminarsi verso ,a cucina

N I K O

L'aspettai fissando le ante dell'armaidio.. un lungo vestito nero, molto contrasto con la sua pelle bianca. Uffa.. però.. non mi aveva dato la mano.. si era dimenticata.. si stava dimenticando.. Feci spallucce, seguendola nel corridoio. Era buio, ma ci vedevo come fosse giorno.. infatti arrivai presoto in cucina.

Aprì la porta della cucina l’elfa lasciandolo passare -- la carne cruda dovrebbe essere li sul tavolo, se vuoi altro chiedi, a costo di mettermi a cucinare pur di renderti felice…sono un ottima cuoca sai?-- il tintinnio del campanello della cavigliera accompagnò i passetti di lei nel loco, si avvicinò al tavolo scostando la sedia sedendosi, una torta si stagliava sul tavolo insieme ad altri vassoi, lo sguardo dell elfa osservava quella dolcezza alle noci e nocciole , si leccò le rosse labbra umettandole togliendone il fazzoletto che la copriva, arricciò il nasino inebriandosi del dolce odore -- che buona…-- sembrava quasi una bimba durante la merenda, prese il coltello tagliandone un pezzo portandolo alle labbra, lo morse con voglia e golosità assaporandolo lenta

N I K O

Oky.. Dissi sedendomi sulla seggiola dietro il tavolino. Feci una faccia schifata quando disse che la torta era buona.. bleah.. dolce.. che schifo.. Ma la carne cruda subito mi rincuorò. Iniziai a saggiarla prima con la lingua per poi iniziare a mangiarla pezzo per pezzo.

Leccò le dita finendo il suo pezzetto di dolce ,osservò con aria curiosa Niko mangiare, in quei momenti mostrava la sua parte più selvaggia “ prima mi sembrava un ragazzo adulto…chissà cosa frulla nella sua testolina…” arricciò le labbra tagliando un altro pezzetto di dolce ,lo sguardo rimaneva però su Niko, il fare di lui la stupiva, la incuriosiva.
-- se ne vuoi ancora basta chiedere…-- disse portando il pezzo di dolce alle labbra, era golosa l’elfa, le piaceva mangiare, anche se mangiava molto poco, spesso saltava i pasti, tra il lavoro e altro…sospirò abbandonandosi sulla sedia

N I K O

Allungai gli artigli e come fossero dei cortelli, iniziai a tagliare la carne.. tagliarla come fosse burro.. riuscivano persino a tagliare l'acciaio e il ferro! Tocchetto per tocchetto finì la carne, leccando il sangue dal piatto. Maow! Dissi bevendo con la linguetta dal bicchiere d'acqua. Poi la fissai.

Ricambiò lo sguardo di lui portando di lato il capino, sorrideva l elfa -- che c’è?-- domandò sempre curiosa, incrociò le braccia sotto il seno continuando ad osservarlo “ mi piacerebbe capire a cosa stia pensando…” questo pensiero le girava per la testa, accavallò le gambe dondolando la destra quella della cavigliera facendola tintinnare , sembrava attendere una mossa di lui

N I K O

Inclinai la testa nel suo stesso momento.. chi sa a cosa stava pensando.. mah.. accavvalai la gamba come lei.. come fossimo in sincronia. Poi scoppiai in una risata saltandole addosso! Maow!! Feci divertito mentre le leccavo la faccia.

Lo accolse tra le sue braccia ridendo come lui, infondo quel gioco era stato divertente, era contento che fosse tornato il solito piccolo Niko, lo coccolò come sempre poggiando il capino sulla testa di lui, lo stringeva con dolcezza -- il mio piccolo Niko-- disse a bassa voce mordicchiandogli con le labbra un orecchietta , un gesto dolce

N I K O

Nyaaa!! Dissi tutto felice e scodinzolante. Ridacchiai quando sentii i suoi dentini stringere dolcemente sulle orecchiotte.. Quindi iniziai anchio a mordicchirle l'orecchio, mentre con le zampette le stringevo i finchi.

Continuò a mordicchiargli le orecchiette, sembrava piacergli e non perdeva il controllo, con le dita affusolate intanto carezzava i capelli attorcigliandoli tra i polpastrelli giocandoci, piccole coccole le sue , lo riempiva di attenzioni come sempre, come se non fosse successo nulla qualche ora fa, come se non avessero discusso, era contenta l’elfa gli lo si leggeva bene negli occhi azzurro ghiaccio appena socchiusi

N I K O

Le azzannai il collo dolcemente, come un vampirello.. ma senza farle del male.. solo per solleticarle la pelle. Quindi mi scostai e la guardai negli occhi inclinando la testa e sospirando osservando quegli occhitti blu.. così affacinanti e profondi..

Sospirò piacevolmente a quel morso, chiuse gli occhi per poi riaprirli osservando i suoi occhi, gli sorrideva con dolcezza l’elfa, avvicinò il volto a quello di lui sfregando il nasino contro quello del ragazzo gatto, un gesto lento , una coccola ridendo allegra, lo guardava ancora negli occhi felini