Trattative.

“vuole quella guardia? Perché? Forse perché odia Pethro come lui?” si domandò,;l sudore continuava a colare lungo le tempie,chiuse gli occhi stringendo il cristallo con più forza, mantenere attivo l’incantesimo le stava costando molte forze, il calore iniziava a penetrare il gelo mentre le fiamme si stringevano attorno a le “ non voglio morire no non ancora fiamme…” un flash back nella sua testa, lei bambina attorniata dalle fiamme, una stanza in legno ,solo fuoco attorno a se...
Sgranò gli occhi ora azzurro chiarissimo illuminati da quella luce magica , stessa luce che faceva splendere il suo cristallo “ un mio ricordo?” si chiese, scosse il capo tornando a fissare le fiamme intorno ,tremò per la prima volta mostrava paura -- papaaaaaaaaaaaaaà!!! Non riesco a spegnerle -- gridò presa dall’ansia ora, il suo incanto si era spezzato , la luce degli occhi e del cristallo si affievolirono

Pethro.. Pethro.. Pehtro.. Dissi portando una mano sulla fronte vedendolo balzare in aria.. mentre le porte si chiusero e dalle pareti e dal soffitto iniziò a trasudare lava bollente.. e luminescente.. Gioco in casa.. Mi voltai a guardarlo e la stanza iniziò a brillare dalla luce delle fiamme.. niente più ombre.. niente più teletrasporti vari.. niente più Pethro.. Ti cuonviene darmi ciò che voglio.. Poi ascoltai le sue parole.. loro?.. avevo venduto la mia anima da tempo.. nulla mi poteva spaventare.. ne contrastare.. Loro?.. L'unico che mi osserva è il padrone dell'inferno.. Pethro.. è un gioco.. se non ti diverti non puoi vicere.. La lava iniziò a ricoprire tutta la pavimentazione.. fino alle sottili gambe dell'oscuro.. perchè le mie erano già infossate ta tempo ormai.. Cedimi Ashe e ti lascerò stare..

Le fiamme stavano oramai per avvolgerla cercava di rannicchiarsi il più possibile tentando invano di sfuggire, un sussulto avvertendo la presenza del padre davanti a se , osservò le fiamme avvolgere le braccia del padre e sparire assorbite da lui, morse le rosse labbra osservando avvedendosi di quella smorfia di dolore , le dita si stringevano attorno al cristallo con tale forza da sbiancare ancor di più la candida pelle intorno alle nocche, avvertì il proprio leggero peso perdersi nel vuoto ora per poi ritrovarsi tra le braccia del padre, sapeva quanto gli costasse qual contatto fisico, respirò a lungo gonfiando il petto cercando di riprendere fiato dopo essere stata cosi vicino al fuoco da farle mancare l’aria..
-- Papà…. -- sussurrò cercando di sorridergli, si spese il sorriso sul nascere accorgendosi di ciò che accadeva intorno a loro, assottigliò lo sguardo furiosa portandolo sulla creatura di fiamma, rabbia era ben visibile sul suo volto -- mi hai rotto le scatole ora !!! -- tale la rabbia di lei da farle illuminare lo sguardo nuovamente di quello strano bagliore azzurrino , il cristallo brillò nuovamente di una luce intensa ma stavolta nera , che la luce del cristallo cambiasse umore ? era molto probabile .
Ignorando la stanchezza , spinta dalla rabbia invocò ancora il suo incanto , parlando stavolta in elfico pronunciando quella formula che solitamente cercava di evitare e di formularla mentalmente,portò la mano destra davanti a se e al padre ghiacciando il pavimento davanti a loro evitando che le fiamme raggiungessero del tutto le gambe del padre, diresse poi il colpo contro Leon, stava sprecando energie ,troppe per lei, combattere contro quella creatura e la lava per una semplice elfa era un impresa disperata ma la rabbia pareva rafforzare il proprio potere

Ah.. Ahah.. Ahahah!! Mi cimentai in una fragorosa risati, persino l'enorme bocca sullo stomaco sogghignava. Ancora pervaso dalle fiamme, in una vampata mi ritrovai vicino a loro afferando la ragazzina per un braccio con l'indice è il pollice della mano. Ups.. Ustione di terzo grado.. Inutili ammasso di carne.. Ti ho fatto male?.. Ancora un esplosione di fuoco riportò me e l'elfa vicino al muro di lava. Tuo papà è molto umoristico, ma abbassa troppo spesso la guardia.. L'avvolsi completamente con le braccia senza toccarla. Pethro.. muovi un muscolo.. e di lei non rimarrà nient'altro che cenere.. o forse.. La lingua calda che usciva dallo stomaco andò a leccare il ventre della ragazza. Un piccolo spuntino.. Sorrisi alzando ora lo sguardo e guardandolo n volto. Ho dei buoni riflessi.. metteresti a rischio la sua vita.. per un po di cocciutaggine?.. Ripeto.. Continuai gravoso. Cedimi Ashe.

Sussultò all’ordine del padre, lo sguardo si spense tornando azzurro intenso, sospirò abbassando il braccio, aveva il fiatone, aveva sprecato troppe energie, il cristallo emanava ancora un luce nera -- scusami… -- sussurrò quando la fece scendere, poggiò i piedini a terra , avvertiva la stanchezza addosso , l’adrenalina era l unica cosa che ancora la teneva in piedi; si avvide del gesto di Leon , capì subito le sue intenzioni, cerco di flettere le gambe per portarsi indietro , infondo era un elfa, era molto veloce, ma la stanchezza era troppa, , sgrano gli occhi avvertendo le fiamme bruciarle il braccio -- AHHHHHH!!!! -- un urlo usci dalle sue labbra mentre gli occhi divenivano lucidi e una lacrima scendeva lungo il di lei volto ,portò la mano libera a premere sulle ferite , la veste era bruciata lungo il braccio, le pelle bruciata, ustionata rivelando sulla pelle candida alcune bolle e sangue , tremava ora mordendosi le labbra cercando di fermare il dolore ,dolore che divenne più intenso avvertendo un nuovo bruciore lungo il ventre , altro urlo avvertendo quel dolore, non poteva ribellarsi ne muoversi doveva solo sopportare “ ti ammazzo ….giurò che lo ammazzo se sopravvivo….papà” gli occhi erano velati di lacrime , pareva però trattenerle come il proprio dolore , non voleva dargli soddisfazione. Il cristallo emanava una luce rossa come le fiamme di Leon, un rosso intenso con striature nere, rabbia e dolore le sue energie andavano affievolendosi paparino….non vorrai cedere a lui spero? Non tu…se cedessi stavolta chissà cosa farebbe poi….non pensare a me…uccidilo cercava di sorridergli beffarda pronunciando quelle parole , ma il dolore contraeva quel sorriso

Edited by Arinadream - 18/7/2009, 20:50

C'era qualcosa dentro di me che stava cambiando.. non volevo più Ashe.. ma Pethro!.. Morto! Ecco perchè continuavo a cercarlo! Lasciai andare l'elfa, scacciandola con il braccio.. quindi guardai l'oscuro negli occhi ed inizia a correre verso di lui. Una corsa frenetica.. che avrebbe avuto me come vincitora! (Ehhh x°°) Pethro questa sarà la tua tomba!! Ad ogni passo mi avvicinavo sempre di più.. finchè non gli fui vicino.

“certo si preoccupa dell’odore della mia carne piuttosto che di me…che padre degenere!” penso rabbiosa, sorrise poi appena beffarda socchiudendo gli occhi “ tanto me lo dovevo aspettare forse sono solo io a volergli bene..” triste il pensiero di lei,sussulto avvertendo il movimento delle braccia di lui, sgrano gli occhi vedendo il braccio farsi più vicino con le ultime energie che gli rimanevano creò del ghiaccio sopra il braccio destro congelandone la parte per farne uno scuso, strinse i denti il gelo penetrava la sua pelle attraverso la stoffa ma ben sapeva che sarebbe durato poco , il calore delle fiamme sciolse velocemente il ghiaccio mentre la scaraventava in terra, la sua idea le aveva avitato un'altra grave ustione contenendo i danni , si ritrovò nuovamente in terra stremata , lo sguardo riaccadde sull’oscuro signore, sul proprio padre adottivo che tanto adorava, osservo gli occhi di lui divenire di nuovo pura tenebra,sorrise appena stanca, esausta -- Pethro… papà… sussurrò quelle parole chiuse poi gli occhi stringendo nuovamente i denti , cerco di far leva sulle braccia anche se ferite, tremò avvertendo l intenso dolore delle scottature si trascino fuori dal loro campo di battaglia, rimase però lontano dalle pareti nel caso il menestrello avesse deciso di arroventarle nuovamente con la lava,gemette dal dolore mentre si riportò a fatica in piedi, i capelli ricadevano in vanti coprendo il volto di lei , alcune lacrime caddero in terra , il tintinnio dei campanelli lungo i capelli riecheggiava quasi amplificando il suo dolore comprendo le parole in lingua madre pronunciate contro la propria condizione di debolezza “ odio essere debole” queste parole riecheggiarono nella sua mente “odio essere un peso per lui…” rialzò lo sguardo solcato dalle lacrime, lecco con la linguetta una lacrima , osservò silente la battaglia.





Edited by Arinadream - 19/7/2009, 00:36

Osservò le fiamme perire sotto l’ombra,respirava a fatica gonfiando il petto, lo sguardo era fisso sulla scena , non ne era spaventata, sorrise candidamente, dolcemente nel vedere la fine di Leon, uno strano candido sorriso freddo “ ben ti sta fiammella…” pensò .
Socchiude gli occhi quando il padre si rivolse a lei ,chinò il capo avvicinandosi lenta , le bruciature erano evidenti sulla candida pelle, la veste rossa era bruciata in più punti, la ferita meno grave era sul braccio che era riuscita a proteggere con il ghiaccio, si fermò poco lontano da lui ,aprì gli occhi rimanendo a capo chino i capelli coprivano il viso di lei -- mi dispiace…non sono riuscita a fermarlo…ero debole in confronto a lui …mi spiace ti ho deluso papà -- la voce di lei trasmetteva la sua amarezza e la sua sofferenza -- le ferite sono gravi … se fossi stata un umana invece che un elfa sarei già morta --

Morse le labbra , non sembrava arrabbiato con lei,alzo il capo , socchiuse gli occhi avvertendo le ferite rimarginarsi, la sensazione era fredda e piacevole -- grazie paparino …-- gli sorrise ora sincera , portò le mani al cristallo stringendolo ora era rosato la luce nera di rabbia era svanita ,la sua attenzione fu attirata dai resti di Leon, arriccio le labbra disgustate -- che schifo…alla fine si è rivelato per quello che era …bah -- sentenziò i capelli furono arruffati dalla mano di lui, tintinnarono i campanellini mentre le ciocche furono smosse dalle dita curate di lui , alcune gocce di sangue caddero tra i suoi capelli -- si paparino ….-- .
Un sorriso malizioso e beffardo comparve sulle labbra purpuree di lei, portò le candide mani su quella di lui avvicinando le labbra -- si mio signore…caro papà -- poggiò le labbra sulla sua mano bagnandole di sangue ubbidendo al suo ordine