Una cupa notte nella Sala dei Reggenti., SupremaXArina (Yuri xD)

Saskia

Saskia si trovava nella sala interrata del palazzo dei Reggenti, era tardi e lei era abbastanza stufa e stanca.
Un paio di pochi nobili Lord aveva lasciato un sacco di scartoffie da fare, e Saskia li stava maledicendo da circa un ora.
La stanza era un angusta stanzetta che un tempo era il posto di guardia delle prigioni in tempo di guerra, lì venivano condotti gl iaffari un pò meno illeciti del Consiglio.
La stanzetta era stata ristrutturata e ripavimentata con legno rosso scuro di mogano, il rosso, un colore che Saskia adorava.
La stanza era per lo più sgombra, se non per il tavolo centrale era sommerso dalle carte che tentava di ri riordinare, e il circolo di 10 sedie intorno a esso.
L'unica fuori posto era quella di Saskia, da cui la donna si era appena alzata cercando il contratto di Tal Dei Tali del giorno X.
Mentre era li che cercava freneticamente coi capelli un pò scompigliati sentì qualcuno scendere le scale di pietra.

Saskia osservò in silenzio l'entrata della ragazza.
La pelle chiara, i capelli scuri e lo sguardo da predatrice la identificavano subito come una vampira, per chiunque avesse un minimo di basi di magia oscura.
"Beh ogni tanto prendono anche me per vampiro..." pensò amaramente, lei con quelle creature maledette non aveva nulla a che fare.
Le sorrise garbatamente e mormorò -posso fare qualcosa per lei?.
Era sicura di averla già vista da qualche parte, ma non si ricordava bene dove, ma chi sa, magari era solo un idea formatasi per sbaglio nella sua mente malata.

Saskia la fissò un attimo perplessa, portandosi un dito sulle labbra, il calssico gesto che faceva per pensare.
Quella strana creatura era stata inviata lì per lei, era sola, nei sotterranei, lei era un vampira, molti in città la consideravano una vampira, inoltre il 90% dei suoi poteri derivava dal sangue e con quella sanguisuga lì non poteva di certo usarli, nonostante tutto le sorrise affabile.
- Si, sono io- appoggiò i fogli che aveva in mano sul tavolo poi tornò a dedicarsi a lei -gentilmente, saprebbe dirmi chi la manda e perchè vuole proprio me?.
Rimase sulla difensiva, ma non troppo, per non insispettirla e magari farla lanciare alla sua carica nel caso fosse un assassina al soldo di qualche Reggente o ipocrita idiota.

Saskia

A sentir pronunciare quel nome, Saskia piantò un pugno nel tavolo, lacerandosi le nocche e fissò con sguardo ostile la ragazza.
- Pethro è morto, è inutile infangare dell'altro la sua memoria- ringhiò irata, poi sbuffò, non aveva tempo da perdere di idioti che lo credevano in vita ce ne erano a migliaia.
Si leccò le ferite sulla mano, sperando che questo calmasse la vampira e evitasse che un allegro azzannamento al suo collo.
Dove la saliva incontrava il sangue si formavano piccole fiammelle porpora che cicatrizzarono alla meglio la ferita.
Poi tornò a guardare i fogli ignorando la vampira, come se in realtà nessuno fosse entrato a disturbarla.

Saskia la osservò scettica.
-Se anche fosse 'vivo', per così dire- socchiuse gli occhi -so fin troppo bene il patto che ha stretto con le ombre primordiali, se non vuole che lo divulgi, non si deve preoccupare, non è mai stata mia intenzione.
Alzò lo sguardo per fissanrla con un sorriso amaro e triste -non voglio vederlo ocme è ora, un uomo mutato in ombra o quel che è- si mise un mano sul cuore -preferisco ricordarlo com'era, anche perchè mi è inconcepibile la resa improvvisa che ci ha imposto.
Anche se quel periodo di pace le fruttava diversi soldi, non aveva mai capito perchè all'apice del loro successo Pethro avesse fatto i bagagli e salvato la Luce.
- Se non siete qui come pegno, andatevene, sono occupata- sbuffò tornando ai suoi fogli e facendole un cenno frettoloso con la mano.

Tutta quella discussione iniziava a infastidirla.
In quel momento non le interessava Pethro, se l'era già gettato alle spalle e preferiva ignorare i folli che credevano nella sua rinascita che stare a protestare.
Inoltre sapeva fi ntroppo bene che la guerra non era finita, continuamente doveva stanziare fondi all'esercito per blcocare in tempo le scaramucce tra i due contingenti che si fingevano in pace.
Era una posizione di stallo, non una pace.
Sospirò e tirò giù le spalle, fissando truce la vampira.
- Bene, avete finito di cantilenare?- ne dubitava, avrebbe continuato a insistere sul quel tasto finchè non avrebbe grida una specie di lode a Pethro, beh ora a comandare le Ombre nell'ombra c'era lei, e sinceramente, poteva quasi considerare Pethro come un rivale.
Afferrò un foglio pieno di inutili cifre e sul bordo ci fece scorrere la mano, provancando un sottile taglio sulla mano, da cui i nbreve iniziò a scaturire sangue, allungo la mano ormai piena di liquido rosso verso la vampira sorridendo, voelva propri ovedere la faccia che faceva un vero vampiro a bere quella robaccia immortale che si trovava nelle vene, magari aveva un sapore disgustoso.

Il sorriso di Saskia si allargò, mostrando ben definite la zenna classiche di un vampiro.
- Farmi cambiare idea?- sibilò ridacchiando.
- in effetti c'è una cosa di cui avrei disperatamente bisogno- fece ondeggiare la mano e il sangue che vi era sopra.
- In questi giorni ho un sacco di problemi, sono stressata e odiosa, lo so bene pure io...- mormorò fissando la sua stessa linfa viatale ballare ai movimenti che faceva.
- C'è una cosa che mi calma, solitamente...- fissò con intensità la vampira -purtroppo ho un sacco di stressante lavoro da fare qui e non posso uscire, ma...- le porse nuvomanete la mano rossa -se berrai questo sangue saprò dirti come clamarmi e quindi rendermi più disponibile ai tuoi giochetti- e le sorrise maliziosa, alspettando la contro mossa della vampira.

Saskia sorrise nel notare che era abbastanza svelta a eseguire gli ordini e ripulire ciò che aveva fatto.
Si gaurdò la mano nuovamente sana e inclinò la testa sorpresa, ecco questa era una cosa che ancora non sapeva fare-
- Bene bene, patti chiari e amizia lunga, no?. mormorò ancora intenta ad assoervarsi la mano.
Di colpo sembro risveglairsi e con alcuni gesti veloci spostò i fogli in disordinate pile, in modo che metà del tavolo fosse sgombro poi sorrise gentilmente alla vampira.
- Semplice, avrai sentito le pessime leggende che girano su di me- sorridendo divertita aggiunse -putroppo sono vere, bevo i lsangue della gente per calmarmi, non per nutrirmi come te, è una specie di ..hobby.
Detto questo spinse indietro la vampira mandandola cozzare contro il tavolino e mentre i fogli svolazzavano ovunque a causa dell'aria mossa si chinò su di lei baciandola con passione e ferendola con le proprie zanne.
Si sarebbe ripresa ogni millilitro del suo sangue e anche di più