Pethro
Pethro Schatten, irrequeto Signore delle ombre fissava divertito i due, completamente mimetizzato nell'ombra opaca e scura di un grosso salice secolare che da anni si abbeverava ormai da secoli a quella fonte limpida.
Aveva vagato senza meta alla ricerca di qualcosa da fare, alla ricerca di un pò di calma.
Adesso divertito guardava la scena, chi l'avrebbe mai detto, una fata, per di più sua Adepta, una fata maligna trasformata in fretta e furia da rozze mani, lungi da lui una simile bestemmia.
Una atipica fata in compagnia di un atipico idiota della luce, lei dall'aspetto angelico perfetto per una leggedra creatura della luce quale forse era stata e lui, oscura ombra dal sorrisetto beffardo e dall'odore di sangue, perfetto per fare l'assassino.
"Non c'è più molta differenza tra noi" pensò mesto il signore delle ombre.
Sospirò, lasciandosi pigramente scivolare fuori dall'ombra, rivelandosi ai due ma ignorandoli, o almeno, fingendo di non averli notati, ma fissando distante la luce di quella pallida Luna che gli regalava un aspetto ancor più cadaverico.
Sorrise a quell'amica fedele di tante notti, un sorriso che impallidì ancora di più il suo volto.
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Dolce è il ricordo degli amanti perduti, essi tessono infiniti fili rossi tra loro, formando ragantele in cui altri ignari esseri rimangono imprigionati, morendo lentamente, trasportati via dell'ineluttabile scorre del tempo maledetto- le sue parole tanto melodiose quanto strane erano state ispirate da quella notte fresca e da quella luce pura, come succedeva molto spesso.
vi ricordo ke nessuno di voi due sa ke è il signore delle ombre