Vagando Senza Meta

Mirelle

Mirelle camminanva ciondolando un pò per le strade della capitale.
Era vestitia in maniera più umana, insomma la gonna del vestito nuovo arrivava quasi fino al ginocchio! Un vero record per lei.
Axel dopo averla rincorsa per il negozio aveva strillato qualcosa con quel caratterraccio che si trovava ed era sparito, lasciandola con qualche soldo e un nuovo vestito.
Cosa poteva mai fare? Era sola, per le strade della capitale e priva di un padrone.
Era totalmente spaesata.
Visto che le scarpe col tacchetto iniziavano a farle male ai piedini poco abituati alle cammiante, si diresse piano vesto gli scalini che conducevano a una porta laccata di rosso e si sedette li, sbuffando e guardando la folla che scorreva davanti a lei, ignorandola.

Mirelle

Mirelle sbuffò e fissò la nuova arrivata, non sapeva come comportarsi, doveva parlarle? Sembrava abbastanza innocua, insomma non aveva scritto in fronte assassina, non era lorda di sangue e andora non l'aveva legata e trascianta a qualche mercato di schiavi.
Dall'altra parte lei non aveva mai parlato con qualcuno di sua iniziativa, le era sempre stato fatto intuire o ordinato, quindi abbassò quasi subito lo sguardo timido, affondò il mento sulle ginocchia e tornò a fissare la strada, lanciando ogni tanto un occhiatina alla tipa tanto per essere sicura che no navesse in mano una sirigna di droga o simili per stenderla e portarla via.
Infondo era strano essere liberi, ma meglio quella strana sensazione che essere rinchiusa di nuovo a far divertire gentaglia da 4 soldi.

Mirelle la guardò un attimo senza aprire bocca, poi fissò la mano, l'educazione le imponeva di stringerla e presentarsi a sua volta, però i suoi trascorsi la fecero riflettere un attimo.
Infondo era virtualmente indipendente, e non sembrava davvero intenzionata a legarla e venderla.
Lentamente allungo la mano e strinse debolmente quella dell'altra ragazza sforzandosi di sorridere, beh quello le veniva bene.
- Io mi chiamo Mirelle- le disse cercando di non incespicare.
Finita la scarna presentazione, ritrasse la mano e la riportò accanto all'altra sulle ginocchia.
- Beh...- mormorò ibronciata.
Non sapeva che dire, era tutto nuovo per lei.
- Quanto traffico c'è oggi qua, eh?- esclamò tornando a dissare la folla da cui entrambe si erano staccate.
insomma un argomento di discussione davvero pessimo.

Mirelle annuì mugugnando un -mhhhh- pensieroso.
- Era un discorso serio invece- le disse sbattendo gli occhioni e fissando perplessa un paio di ragazzi che correvano come idioti svuotandosi addosso bottiglie d'acqua.
- non avevo pensato di chiedermi dove andassero- borbottò - forse perchè sono io la prima a non sapere che fare adesso....
Strano il mondo, insomma dovrei saltellare felice, credo...- un pò depressa sbuffò e chiuse gli occhi lascaindo condilare un pò la testa privata delle forze.
Rimase li a pensare a cosa poteva mai fare ora che era una fuggiasca per di più senza padrone.
Era divisa tra il tornare al negozio e aspettare il prossimo padrone oppure vivere con le sue forze, il che le faceva paura perchè era convinta di non riuscirci da sola.
Infondo era senza soldi o casa, e l'unico lavoro che sapeva fare beh... era quell oda cui doveva scappare.
"Forse dovrei nascondere orecchie e coda in qualche modo..." sospirò sconfortata.

Mirelle si voltò verso di lei un pò perplessa.
- Non lo so... non mi sono mai messa a contare quanti anni sono trascorsi- appoggiò la schiena contro la porta alle sue spalle fissando in alto i mattoni che formavano l'arco.
-mhmmmm- mugugnò -anche perchè non è che mi ricordi tanto del mio passato, di solito preferisco dimenticarlo....
Quello si che era un problema, non aveva documenti ne nulla, lei per la burocrazia di Exodus non esisteva proprio.
- inoltre non saprei come rapportare i miei anni a quelli umani- aggiunse, ricordandosi che una volta qualcuno le aveva detto che gli anni degl ianimali si contavano in maniera differente a quella umana, tutta una storia di proporzioni e moltiplicazioni che per lei era arabao.
Si voltò anche lei verso Mia e mormorò per gentilezza, visto che l'altra aveva tentato di campare il discorso con un inesperta come lei -e te?.

Mir sbattè gli occhioni dolci perplessa, fissando la ragazza che ora la ignorava per dedicarsi alle scarpe malridotte.
La povera ragazza Neko distolse lo sguardo e si lisciò il vestito sospirando un pò triste.
Cosa poteva fare? Era brutto alzarsi e andarsene, insomma ormai avevano attaccato bottone anche se tra di loro era rimasto un gelido muro appena scheggiato.
Beh doveva pur fare esperienza no? Ora era libera, doveva trovare un lavoro, una casa e tutto il resto!.
Se non riusciva nemmeno a spiccicare parola con la gente come poteva? Meglio iniziare subito, e smetterla di fare la timida Neko da salotto.
Quindi avvampata da queste nuove convizioni si sporse appena verso l'altra e le chiese perplessa e un pò impacciata -perchè diciamo 18? anche te non sai un umana normale?

Mirelle la guardò sbattendo gli occhioni, incredula.
- Va ..m...pi...ro...?- mormorò con brevi pause.
Sbattè nuovamente gli occhioni e inclinò la testa di lato.
- Sei un vampiro?- non credeva nemmeno lei a quello che stava sentendo.
Poi alzò lo sgaurdo al cielo terso, corrugando la fronte -un vampiro eh...?- forse stava ripetendo troppe volte quella aprola, magari la infastidiva.
Tornò con la testa bassa e si afferrò il mento con la mano, la sclassica posa da pensatore che aveva visto fare un miglione di volte all'alchimista davanti ai suoi intrugli colorati.
- vampiro...- mormorò ancora una volta, socchiudendo gli occhi a fessura concentrandosi.
"Vampiro...".
Sbuffando e mandando all'aria un ciuffo di capelli si voltò nuvamente verso Mia, con la schiena dritta, la testa inclinata di 13° e lo sgaurdo fisso, le labbra strette , in breve una specie di posa perplessa/arrabbiata.
-cosa è un vampiro?- chiese irritata della sua manzanza di conoscenza.
"Fai che non sia un importante tipo! Fai che non sia qualcosa di importante e potente!" pensava disperatamente fissandola un pò alterata e decisamente perplessa.