1° Missione di Ritrovamento, Obbiettivo: Illiria, Trovata = .....

Heaven

~ Inizio Foresta

Il sole ormai era sorto spazzando via ogni traccia di nuvole e buio che fino a poco prima regnavano sovrane. Ci erano volute un paio di ore per arrivare dalla Torre alla Foresta: due ambienti così diversi che potevano avere grandi insidie in comune.
Le foglie brillavano sotto i raggi del sole grazie alle piccole miriade di gocce che si erano depositate durante la note sulla superficie verdastra. Il vento invece era rimasto assumendo però la consistenza di una brezza mattutina particolarmente fresca, anche se all'apparenza l'occhio umano non poteva scorgerla, la foresta era in fermento, ogni centimetro era pieno di vita, di luce e di ombre che si mischiavano, che combattevano fra loro creando una grande armonia. Quali meraviglie e quali bestialità fossero contenuti in essa molti avevano avuto la possibilità di conoscerle anche se mai svelate in pieno, il mistero non le abbandonava mai, senza contare che molti non avevano la possibilità di raccontarlo.
Heaven aveva fatto pochi passi dall'entrata della foresta e si guardava un pò intorno sentendo nella sua pelle l'umidità di quella mattina e la freschezza dell'aria.
Il sentiero scricchiolava sotto la pesantezza dei suoi anfibi che andavano a sfregare contro le foglie che avevano abbandonato i rami degli alberi.
Quel giorno portava uno zaino in spalla: era di color marrone scuro e molto capiente.
Improvvisamente interruppe la sua camminata, si sfilò lo zaino di spalla e lo poggiò sul terreno. Dal suo interno estrasse le carte che in precedenza Pethros le aveva dato e cominciò a studiarle, da li riprese a camminare per un po di tempo seguendo soprattutto il suo istinto.
Secondo le carte l'ultima volta che Illiria era stata avvistata si trovava proprio in quella foresta, in un tratto non troppo folto dovegli alberi erano più piccoli e molti erboristi si recavano li perchè zona assolutamente favorevole alla crescita delle erme più rare.
Seguendo una mappa Heaven si diresse verso la sua prima meta.

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~ Nella Radura

Heaven arrivò dopo trenta minuti in una radura verde dove gli alberi, alti poco più di mezzo metro si alternavano ogni tre, quattro metri. Il sole che illuminava bellissimo la zona permetteva di vedere vari cespugli, strane erbe e fiori che spuntavano dal terreno. Appena la ragazza mise piede in quel luogo arrivarono alle sue narici odori delicati e dolci.
" Be... vediamo un pò che si può fare!"
Pensò e iniziò a scrutare l'ambiente che la circondava. Improvvisamente sentì un rumore che le fece portare per istinto la mano alla pistola che portava nella cintura, ma con un sospiro si rese conto che era soltato uno dei tanti erboristi che si aggiravano spesso in quella zona... Anzi! Adesso che se ne rendeva conto era stato un vero colpo di fortuna trovare un'uomo. Il signore di una certa età, dai baffi bianchi, una tunica vecchia e sudicia con un capello di paglia in testa, non si era nemmeno accorto della presenza della ragazza e raccoglieva delle erbe rannicchiato sui piedi. Lei gli arrivò dietro senza farsene accorgere e disse:
-Salve!
A quelle parole il pover uomo sobbalzò dallo spavento, facendo un mezzo giro, finendo con il sedere per terra e in viso un'espressione tra lo stupore e la paura. Heaven gli sorrise a trentadue denti e il signore si calmò, prima rimanendo con un espressione un pò interdetta e poi scoppiando a ridere.
- Ah ah ah, mi scusi, davvero non mi ero accorto di essere in compagnia!
Disse divertito, si diede una spinta e ritornò in piedi scuotendosi i vestiti.
- Sa di solito qui ci sono solo erboristi, come me, e tranne tra amici, non tendiamo mai a parlare. Ma comunque posso fare qualcosa per voi?
Chiese a Heaven sorridente.
Lei prese il foglio dove c'era la foto della ragazza che cercava e la mostrò al signore di fronte a lui
- Ha mai visto questa ragazza?
Chiese.
Lui la guardò per circa mezzo minuto pensieroso e poi rispose
-No mi spiace davvero, ma non l'ho mai vista,io comunque sono nuovo di queste parti, mi sono trasferito appena dalla città, amo l'aria tranquilla della campagna! Se stà cercando qualcuno le consiglio di andare in un piccolo villaggio qui vicino che sorge in mezzo a una radura nella foresta più rada.
- Per trovarlo vada a verso ovest per circa dieci chilometri fino a quando non scorge in alto, sulla cima di una montagna, un piccolo tempietto. Li ai piedi ci sono quelle poche case.
Heaven ringraziò l'erborista e si diresse verso la zona da lui indicata.

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~Al Paesino

Seguendo le indicazioni dell'anziano signore Heaven arrivò proprio ai piedi della montagna dove vide quelle casette, così piccole e simili tra loro che davano proprio l'impressione di un paese tranquillo e fuori dal mondo.
Si avvicinò a quel piccolo paesino a grandi passi
" Bene, qui dovrei trovare ciò che cerco."
Pensò e si seguì la piccola stradina gialla e polverosa che la fece addentrare in un piccola piazzetta circolare: quello doveva essere il centro del paese. era una piazza di piccole dimensioni, fatta di pietra grigia a cocci. Alla sinistra dal terreno cresceva un albero dalla folta chioma, alto più di due metri, che gettava ombra in una panchina posizionata proprio sotto di esso. Le foglie si muovevano a ritmo del vento che fischiava. Dei bambini stavano giocando a pallano in quel piccolo spiazzala ma l'attenzione di Heaven fu attirata da una donna con un fulard in testa e un vestito marrone da casa.
Si avvicinò a lei e disse
- Buongiono!

...

Edited by ~ A e r i t h - 14/9/2009, 14:26

Heaven, però non si accorse del ragazzo che dormiva sulla panchina, protetto dall'ombra del grande albero. Il ragazzo aveva affrontato un lungo viaggio, decidendo così si risposarsì lì in quel posto tranquillo. Quasi nessuno si accorse di lui, era una persona solitaria e dava poca confidenza agli altri. Il suo sonno venne interrotto da una voce nuova, che in quello spiazzale non aveva mai sentito; così , rimanendo sdraiato sulla panca, rivolse il suo sguardo verso il punto da cui proveniva e protetto dalla sua maschera, sembrò che il suo sonno continuasse. In quel momento nessun pensiero attraversò la mente di questo ragazzo misterioso, ma la lingua leccava le labbra sotto quel pezzo di metallo, quasi come se quella nuova presenza fosse un ottima preda.



Edited by L1nX - 15/9/2009, 14:25

Heaven

Heaven si avvicinò alla donna e disse:
-Buongiorno!
La donna si voltò a guardarla e disse in modo cordiale
- Salve
Heaven le sorrise e la studiò per pochi secondi prima di dirle:
- Senta a mai visto questa donna?
Le chiese mettendole il ritratto davanti agli occhi.
Lei lo prese tra le sue mani da lavoratrice e lo esaminò per lungo tempo.
Alla fine disse
- No... mi spiace.
E glielo ricacciò nella mano di Heaven.
Ma non era la risposta che interessava a lei ma il viso della donna, aveva studiato tutto il tempo le sue espressioni: poco dopo che aveva preso il foglio in mano aveva fatto un piccolo sussulto e poi i suoi occhi erano andati verso i capelli e la maglietta della donna evitando la parte centrale del viso.
La signora fece per andarsene ma Heaven disse
-Ah... come fa una donna di campagna a pensare di imbrogliarmi così spudoratamente?
Il suo tono di voce era neutro e fissava la persona davanti a lei.
Di ricambio la campagnola mostrò uno sguardo duro e disse
- Le ho detto che non sò nulla!
In tono di lei era di sfida.
Nel viso di Heaven apparve un sorriso maligno.

Il ragazzo sulla panchina, osservò e sentì tutta la conversazione tra la ragazza e la campagnola. Anche lui notò lo strano comportamento della signora e pensò che ci fosse di sicuro qualcosa sotto, facendo diventare la faccenda interessante. Così cambiò posizione, sedendosi sulla panchina e rivolse alcune Heaven, facendo notare la sua presenza
"Stai cercando una ragazza? Posso vedere? Forse lho vista."
e con queste ultime parole si alzò e si incamminò verso la ragazza.

Heaven

Heaven si stupì di non essersi accorta della presenza del ragazzo vicino a lei.

Heaven si girò a guardarlo e gli porse il foglio che rappresentava Illiria: donna bianca, vestita di nero, capelli azzurri lunghi.
Poi si rigirò verso la donna e disse:
-be, allora?
La risposta di lei fu una smorfia di superiorità e sfida verso lei.
Mentre aspettava che il ragazzo parlasse si accorse che il pallone dei bambini era rotolato proprio sotto i suoi piedi.
Il suo sorriso si ampliò.
-Ehi signorina, scusi può darmi il pallone?
Chiese un bambino avvicinandosi a lei.
Heaven di risposta gli fece un sorriso dolce e gli diede un colpetto con il piede, il bambino si avvicinò ancora di più ma non si rese conto di essere stato afferrato alla collottola dalla stessa ragazza. Adesso gli puntava una pistola in testa.
Ripeto la domanda: dov'è?
Chiese in tono neutro, la donna si mise ad urlare disperandosi.

Il ragazzo osservò bene il ritratto della donna, ma mentre era impegnato nel riconoscerla, un bambino richiese la sua palla indietro. In quel momento il ragazzo mascherato di scatto si girò verso il bambino, osservandolo con uno sguardo omicida e poi in mente sua pensò
$non ho ancora mangiato$
All'improvviso, però la ragazza irritata fece un gesto brusco che attirò l'attenzione del ragazzo quasi stupito. Con tono tranquillo e quasi cordiale si intromise
"E' inutile comportarsi in questo modo. Peggiora solo le cose...se non vuole dirvelo è perchè di certo avrà un motivo. Comunque non si preoccupì, perchè lho vista e so dove può trovarla, se vuole vi ci porto."
Dopo il cordiale invito aspettò risposta, sperando che lasciasse stare la donna.

Heaven

Heaven alzò gli occhi al cielo a sentire quelli che per erano gli starnazzi di una donna totalmente rimbecillita.
Poi il ragazzo che aveva affianco le parlò:

A quelle parole la ragazza con l'altra mano estrasse l'altra pistola che aveva nell'altro fianco gliela puntò contro
- Non sopporto il buonismo, soprattutto se è da un membro dell'ombra.
E con ancora l'altra pistola puntata sul bambino disse:
- Giuro che se non parli entro tre secondi gli ficco una pallottola in testa.
La donna continuò ad agitarsi senza riuscire a mettere insieme le parole per l'agitazione fino a quando disse quasi senza voce:
- Va bene va bene ti dirò tuto quello che sò ma non fargli nulla! Ti prego ti prego!
La ragazza gli fece un cenno con la testa di parlare
- E' venuta qui non molto tempo fa, è andata ala locanda del villaggio che c'è alla fine di questa strada. Ci ha fatto promettere di non dire nulla del suo passaggio in cambio lei ci ha aiutato curando il figlio del contabile! non sò altro per favore!
heaven ci pensò su un minuto e poi lasciò andare in ragazzino che corse tra le braccia di quella donna che iniziava a lanciare improperi verso la sua aggreditrice.
- Oh ci voleva così tanto!?
Disse in tono di falsa stanchezza, poi rivolse l'altra pistola sempre al ragazzo puntandogliele entrambe.
- Tu invece cos'hai da dirmi?
Chiese con un sorriso e fare tranquillo.

Quando vide puntarsi contro la pistola da quella bella fanciulla, qualcosa in lui cambiò. Lo sguardo si fece cupo e il suo fiato pesante. Attese che Heaven finisse la scenata con quella povera signora e quando poi questa si rivolse a lui dicendo

continuando a puntarlo, addirittura con entrambe le pistole, il ragazzo rispose con voce irata
"Nessuno mi ha mai minacciato in questo modo!"

In un batter d'occhio l'aspetto del ragazzo cambiò, la sua pelle divenne grigiastra e dura come la pietra, questo grazie ad uno dei suoi poteri, che gli consentì di assimilare la peculiarità della pietra, del quale la strada del viale n'era ricoperta. Dopo la trasformazione aggiunse altre parole a quelle di prima
"Adesso prova a sparare!"
e con uno scatto agile, cercò di afferrare la pistola che la ragazza manteneva nella sua mano sinistra con la destra, per poi sferrare un pugno con il sinistro.

Heaven

- Benvenuto nella realtà tesoro!
Rispose lei assolutamente divertita da quella reazione.

" Ci manca solo questa... come se non avessi perso già abbastanza tempo!"
Pensò seccata da tutta quella situazione ma visto che il suo avversario l'aveva attaccata in modo così diretto non poteva certo rifiutarsi.
Heaven si abbassò evitando il pugno dell'uomo davanti a lui e facendo forza sulla pistola che era rimasta in mano all'aversario scivolò il basso passando attraverso lo spazio delle gambe dell'avversario.
Uscendogli alle splalle si distanziò con un balzo di tre metri prese la pistola nera e attivò:
" -Energetic Bullets"

La canna della pistola sprigionò una folata di fuoco che era diretta proprio all'avverario.
" Stop!"
Ordinò prima che lo toccasse e richiamò a se la grande fiamma incanlandola in tutta la sua lunghezza nella mano sinistra. Con uno schiocco di dita il fuoco invase ttuto il braccio facendolo diventare di vere fiamme.
- Metallo no, mafuoco si.
Con uno scatto arrivò proprio davanti a lui mirando il pugno in faccia.

Il ragazzo non si aspettò tutto questo. Pensò di esser stato lui ad aver preso di sorpresa la ragazza ed invece fu il contrario. Infatti non si aspettò tutta quella agilità e sopratutto quei movimenti. Vedendosela passare sotto le gambe e sfilargli l'arma dalla mano come niente fosse, lo stupì spiazzandolo, facendolo rimanere fermo per quel poco che sarebbe bastato a non rendersi conto dell'attacco alle spalle della ragazza. Infatti non appena si girò alle spalle si ritrovò davanti questo pugno di fuoco che veniva dritto verso di lui come un missile. Il pugno gli colpì il volto e la potenza dell'impatto lo scaraventò lontano per alcuni metri, fermando la corsa contro un chiosco di frutta e verdura che si trovava nella piazza. Rompendo il bancone e ricoperto di legno e ortaggi, il ragazzo si rialzò, scrollandoseli da dosso e abbassando lo sguardo sui suoi vestiti per vedere se tutto era in ordine. Nel sistemarsi, notò che parte del colletto si era bruciato, ma per il resto stava bene, tutto grazie al suo potere di assimilazione. Rialzando lo sguardo osservò la ragazza e pensò che quella non era una ragazza da sottovalutare e che doveva fare sfoggio di tutta la sua abilità. Così decise di attaccarla dalla distanze ed incrociando le braccia al petto, le aprì verso l'esterno generando dieci folate di vento taglienti tutte dirette sulla ragazza; dopo di che seguendo le folate con una serie di capriole in avanti, si portò alla giusta distanza per sferrare un calcio alto, diretto al volto, nell'intento di farla cadere a terra, ruotando su se stessa.

Heaven

Heaven era lontana da lui circa sei metri quando si rialzò dal banchetto di frutta distrutto. Dopo essersi rialzato e sistemato procedette con un attacco:

Folate di vento circondarono la ragazza di diventarono sempre più forti e taglienti, capì subito che tra poco sarebbero arrivate le più forti come lame, in meno di pochi secondi dovete ragionare su da farsi.
" Attacco di vento. Evitare non riparare, sarebbe inutile.
Chiuse gli occhi e portandosi le mani portandone sulla spalla opposta al braccio di appartenenza poi una avanti e una indietro nell'aria.
" Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci"
Con movimenti fluidi che potevano sembrare quasi un balletto cercò di evitare le sferzate.
Riaprì gli occhi.
Il corpo aveva molti graffi superficiali, tagli erano 6: uno nella guancia destra, due sul braccio sinistro, due sulla gamba destra e uno nel gomito sinistro.
ma non fece in tempo a constatare il suo stato che alzando lo sguardo vide un piede diritto in faccia, era troppo vicino per scansarlo e a riflesso lo afferrò con entrambe le mani facendo resistenza con al sua forza e mantenendo il ragazzo quasi sospeso per aria e il suo piede a pochi centimetri del suo viso.
Restarono per circa un minuto in questa situazione poi le facendo più forza lo scaraventò a qualche metro di distanza. Le braccia erano un pò indolenzite per aver ricevuto su di esse la scarica di quel calcio ma avendo il fuoco nelle mani puntò un dito verso il basso e il fuoco iniziò a dirigersi dalle sue braccia ai bordi della piazza. Prendendo circolarmente formò un vero e proprio cerchio di fuoco dalle fiamme alte.
" Il metallo (terra) cede contro il fuoco, finchè rimane di metallo mi divertirà parecchio"
Chiuse le mani e poi le riaprì piano creando una palla di fuoco sempre più grande e poi toccandola circolarmente la divise in 6 sfere più piccole che ruotavano davanti a lei:
- Mi stai facendo perdere un sacco di tempo, dimmi se sai qualcosa, in fretta!