Neko continuò la sua avanzata, l'aria era un pò fumosa ma portava l'orino di arrosto, coniglio con patate e forse brodo di pollo, non ne era troppo sicuro.
Alla fine della grotta c'era una tenue luce, che ballonsolava, la classica luce da focolaio.
Cammina cammine Neko arrivò in un ampia sala, un pò bassa infatti allungando la mano e stanto sulle punte dei piadi poteva toccare il soffitto.
La stanza era colma di tavolini sbeccati di legno grezzo e panche ammaccate.
In fondo alla sala, lunga circa 30 metri, c'era un classico bancone da mensa, bianco sporco e dietro di esso una veccheitta con pochi capelli, una cuffietta a fiori e un festito un pò lacero, che smanettava su una lunga fila di fornelli e griglie, colmi di pentole e carni varie, sopra di lei torreggiavan oteste d'aglio e prosciutti ad essiccare.
La sala era presso che vuota, esclusi un paio di loschi figuri in un angolo intenti a fumare.
Neko si avvicinò pian piano e guardò il foglio di carta un pò ingiallito coi prezzi, decisamente ottimi e a buon mercato.
- Mi..mi scusi...- mormorò alla vecchia un pò gobba, quella si voltò sbuffando ma appena lo vide la faccia le si rabbonì e gli grattò la testa sorridendo coi denti guasti
-ehi ehi piccolino cosa possiamo fare per te?.Neko sorrise di rimando e chiese gentilmete
-cosa c'è di pronto gentile nonnina?- ormai aveva imparato come rivolgersi alla gente
-io e la mia amica vorrenno qualcosa, siamo tantoooo stanchi e tantooo affamati- le vecchia rivolse un occhiata torva a Selenia e poi mormorò comprensiva al ragazzino
-susu sedetevi che vi porto subito qualcosa.