Pethro era lì, diviso tra due mondi, tra due idee completamente diverse che si combattevano su due fronti.
Su un lato c'era il paparino a lama tratta che berciava di non toccare Arianne, che era cresciuta ma era comunque l'adorabile bambina che aveva raccattato e cresciuto cospargendola di regali fino ad allora, doveva consolarla in maniera gentile per tutti i problemi che le erano successe in questi giorni e niente più.
Dall'altro lato c'era il Pethro uomo che sbuffava a quelle parole e si limitava a ribattere dicendo che visto che era cresciuta e non aveva legami con loro era inutile trattarla come una bambina e farla arrabbiare, e che proprio perchè era giù doveva colpire adesso in modo che non potesse ribattere, in modo da mitigare i suoi dubbi.
In breve era in pura crisi e non poteva farl altro che tenere stretta a se la povera elfa.
Però doveva decidersi, non poteva rimanere in bilico tra le due opzioni in eterno.
"Devo consolarla, è giù, è colpa mia, colpa di quello sporco Shinigami e pure di quell adorabile Neko" ebbe un attimo di relax ripensando al piccolo animaletto domestico e fu in quell'istante di distrazione che uno dei due contendenti vinse la lorra con un colpo basso.
Pethro si staccò da Arianne di colpo, spingendo appena indietro lei e spostando il peso all'indietro lui.
La teneva saldamente per le spalle e la fissava di sottecchi, con un lieve guizzo maligno nello sguardo.
Senza proferire parola.